Chiudiamo la farmacia la sera del 31 dicembre, come se stessimo chiudendo il 2020 una volta per tutte.
Ci chiudiamo alle spalle un anno che ci farà da bagaglio per tutta la vita, familiare e professionale, un anno in cui abbiamo accettato l’avvento di un virus sconosciuto proprio nella nostra terra, con ospedali, fiori all’occhiello della sanità nazionale, in ginocchio. Abbiamo accettato restrizioni e cambiamenti repentini, adattandoci, con una resilienza che mai avremmo immaginato di covare dentro di noi.
Confido dentro di me, come donna e come farmacista, che un anno del genere non provochi soltanto lamentele poco costruttive, ma sia un trampolino di lancio per una ripartenza a cui necessariamente dobbiamo affidarci. Lamentarci del come sia stata gestita l’emergenza, del quando avrebbero dovuto essere distribuiti i vaccini antinfluenzali, del perché chiedere un ristoro dovuto sia il labirinto burocratico più complesso mai visto, lamentarci di tutto ciò non ci riporterà né vaccini antinfluenzali per chiunque, né DPI per tutti gli operatori sanitari, noi farmacisti compresi, né i cari colleghi, i pazienti e i familiari che ci hanno lasciati senza nemmeno un ultimo saluto. Voglio essere ottimista, un po’ più critica come probabilmente sono diventata mio malgrado, ma ottimista perché il nostro 2021 comincia con l’inizio della campagna vaccinale contro il covid e comincia, anche per noi farmacisti, con il mettere in atto il ruolo di educatore sanitario che ci calza a pennello. Mi duole far parte di una categoria tanto importante sul territorio, tanto accreditata dai pazienti che si fidano di noi, tanto presente sempre e comunque, ma, soprattutto in questa emergenza, tanto esclusa da molte iniziative, non per ultima quella della distribuzione del vaccino antinfluenzale alla popolazione non a rischio, come accedeva ogni anno. Nonostante questo, nonostante non mi illuda che la categoria possa venir rivalorizzata per la campagna vaccinale anticovid, nonostante le critiche poche costruttive di molti colleghi, ma anche di alcuni fronti istituzionali, nonostante tutto voglio essere una farmacista che sappia consigliare e parlare di questo nuovo vaccino che sarà il protagonista del 2021. Voglio che il paziente dubbioso possa trovare un professionista formato, che sappia spiegare in termini chiari e semplici come sia stato creato il vaccino, come si siano sviluppati i trial clinici, come sia stato possibile renderlo testato e sicuro in così breve tempo. Voglio che il paziente possa apprendere da noi e dai nostri canali social che, ad oggi, sono sempre più letti e apprezzati, cosa ci sia all’interno del vaccino, cosa sia un RNA messaggero e la proteina Spike, perché, in alcuni casi, debba essere conservato a bassissime temperature e come debba essere somministrato, quali effetti collaterali possa generare e chi necessiterà di un parere medico ulteriore prima della somministrazione. Tutto ciò che riguarda la farmacologia, la farmacodinamica e la farmacocinetica è compito nostro: divulghiamolo per svolgere al meglio il nostro ruolo, togliendo dubbi e incertezze, migliorando la fidelizzazione del paziente, permettendo a tutti di avere conoscenze da fonti certe, non dal “sentito dire”, dal Dottor Google, dalle fake news sparate sui social da chi di scienza non ne sa nulla.
Per quanto riguarda la burocrazia, le tempistiche della campagna vaccinale, chi verrà vaccinato prima o dopo, quando e dove, non chiedetecelo perché al momento siamo anche noi un pochino confusi.
Ma voglio che sia un 2021 ottimista, vedremo se le mie previsioni saranno rispettate.
Fonte: Farmacista33.it
Per qualsiasi chiarimento consulta la nostra Parafarmacia Una Mela al Giorno
Dottoressa Elisabetta Vicentini
Tel. 0376 1870029