E accresce rischio di gesti irreversibili dei pazienti
Fiato corto, disturbi gastrointestinali, patologie cardiache croniche, malattie urinarie: sono solo alcuni dei problemi direttamente provocati dalla depressione grave. I pazienti con un disturbo dell’umore severo hanno infatti un rischio dal 12 al 32% più elevato di andare incontro a 22 patologie diverse, come ha dimostrato un recente studio australiano pubblicato su Molecular Psychiatry per cui sono stati analizzati i dati genetici di oltre 330mila persone: la depressione non è semplicemente associata a queste patologie né è una loro conseguenza, ne è piuttosto una causa diretta.
I pericoli non finiscono qui, perché chi soffre di depressione grave ha un rischio di suicidio più elevato: dal 40 al 70% dei pazienti ha pensieri suicidari, il 10-15% dei gesti estremi si verifica in chi soffre di depressione. Lo sottolineano gli esperti della Società Italiana di Psichiatria, chiedendo maggiore attenzione e risorse per i Servizi di salute mentale in modo da venire incontro alle necessità dei quasi 3 milioni di italiani con disturbi depressivi: oggi per questo settore si spende appena il 3,5% della spesa sanitaria complessiva, a fronte di una necessità stimata in almeno il 5% e un investimento dell’8-15% negli altri Paesi del G7.
“La depressione purtroppo è in continua crescita: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’incidenza è aumentata quasi del 20% in dieci anni – spiega Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società Italiana di Psichiatria e professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi G. D’Annunzio, Chieti – un problema serio viste le ripercussioni sulla salute generale verificate dalla ricerca appena pubblicata dai ricercatori australiani: i nuovi dati, raccolti attraverso lo studio genetico di migliaia di persone per valutare la correlazione causale fra la depressione e 925 diverse patologie, dimostrano in modo netto che è il disturbo mentale a provocare un incremento del rischio di malattie organiche e non viceversa. È infatti noto che il tasso di incidenza di patologie come asma, infezioni gastrointestinali, ipercolesterolemia, problemi cardiovascolari è più elevato nei pazienti depressi, il nuovo studio dimostra senza ombra di dubbio che è la depressione a spianare la strada a queste malattie e non il contrario. Averlo compreso è fondamentale per assicurare ai pazienti tutto il sostegno di cui hanno bisogno: è necessario, per esempio, sottoporre i pazienti a screening per le 22 patologie connesse alla depressione per poi trattarle al meglio, così da minimizzarne le implicazioni negative per la salute generale nel lungo periodo; è altrettanto indispensabile una gestione attenta delle terapie, perché per esempio l’incremento di problemi gastrointestinali è da ritenersi talvolta collegato alle terapie antidepressive, che possono e devono essere condotte con maggiore attenzione”.
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Fonte: Askanews.it