I consigli del professor Antonio Paoli
Il caldo favorisce un innalzamento della temperatura corporea anche per la perdita di sudore, con possibile carenza di liquidi e sali minerali di cui l’organismo ha bisogno. Ci vuole molta attenzione ai muscoli, posti sotto stress dallo sforzo, soprattutto se non si è adeguatamente preparati. “Running e ciclismo sono attività di endurance che vengono svolte generalmente all’aperto e che quindi risentono molto delle condizioni ambientali – spiega il Professor Antonio Paoli, direttore del Laboratorio di Nutrizione e Fisiologia dell’esercizio presso il Dipartimento di scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Padova. “Chiaramente durante il periodo estivo con l’innalzarsi delle temperature e, soprattutto, se il clima è umido i fattori di termoregolazione diventano critici. Non dobbiamo dimenticare che, soprattutto se l’umidità ambientale è elevata, la sudorazione svolge un ruolo fondamentale nel controllo della temperatura corporea e, quando si suda, si perde acqua ed elettroliti. Al di là degli aspetti di termoregolazione bisogna tenere conto anche degli aspetti energetici. Questo tipo di attività sono ad alto dispendio energetico per un certo numero di minuti e quindi è fondamentale anche essere in un adeguato equilibrio energetico. Ricapitolando possiamo dire che i principali fattori che influenzano la fatica e la prestazione sono la disidratazione e la deplezione di carboidrati; durante il periodo estivo soprattutto la prima può risultare il maggiore limite alla prestazione”. In questo senso, particolare attenzione deve essere prestata all’abbigliamento. Occorre scegliere fibre traspiranti, leggere e chiare, oltre a proteggere il capo quando necessario. Allo stesso modo, meglio preservare la pelle dalle radiazioni solari con filtri ad elevata protezione (SPF 30 o più alti).
“Sul fronte dello sforzo adeguare la velocità alla temperatura può essere utile se non si sta correndo alle olimpiadi: quindi ridurre di 12-15 secondi al chilometro quando la temperature salgono. La diminuzione dovrebbe essere graduale: ogni 3 gradi di aumento bisogna ridurre di un po’ la velocità”. Quando si fa movimento c’è il rischio di dimenticare che l’organismo può non sopportare lo sforzo cui lo stiamo sottoponendo. E ovviamente la risposta del corpo viene di conseguenza, sotto forma di un malessere che non va sottovalutato. “I segnali da non sottovalutare sono diversi – precisa l’esperto. Nausea (anche con vomito), sudorazione eccessiva, gambe molli, frequenza cardiaca eccessivamente alta anche a ritmi blandi o quando ci si ferma, crampi, emicrania fino ad arrivare a confusione mentale, fatica ad organizzare i pensieri e disorientamento”.
Ovviamente molti di questi problemi possono essere prevenuti con un pizzico di attenzione e soprattutto facendo in modo che l’organismo abbia sempre a disposizione il “carburante” di cui ha bisogno per sostenere l’attività fisica. “L’importanza di un’integrazione adeguata per chi fa sport con un certo impegno è ormai ampiamente dimostrata, ricordando che occorre pensare alle ore che precedono lo sforzo, a quanto accade nel corso dell’attività e ad un adeguato recupero dopo lo sforzo. In questo senso, esistono numerose prove dell’assunzione di carboidrati nel pre allenamento o pre gara. A questo si prestano ottimamente le maltodestrine che permettono una liberazione graduale del glucosio. Le maltodestrine sono dei carboidrati complessi, ottenuti, in genere, da amidi o tuberi, con una catena di 10-20 molecole di glucosio. Anche durante lo sforzo, soprattutto se questo è prolungato (sopra i 60/90′), le maltodestrine possono essere utili con anche una bevanda contenete sali (soprattutto se è molto umido)” – conclude Paoli.
Per quanto riguarda i sali minerali, non bisogna pensare ad una “ricetta” unica per tutti perché la quantità di sali necessari varia da individuo ad individuo. Ci sono persone che perdono più sali rispetto ad altre durante la traspirazione. Una prova empirica per individuare il tipo di sudore è indossare una maglietta nera, fare esercizio e poi lasciare asciugare il sudore: a seconda dell’intensità dell’alone bianco si può individuare il tipo di sudore. Per quanto riguarda il “post”, dopo la prestazione bisogna continuare a reidratare – riducendo però la quota di sali – ed eventualmente integrare con delle fonti aminoacidiche. Le regole da seguire, secondo gli esperti sono, innanzitutto:
Scegliere gli orari migliori: nei mesi estivi, a causa delle elevate temperature, è consigliabile fare sport la mattina presto o al tramonto, quando il sole inizia a calare;
L’attività migliore: non tutti gli sport vanno bene per chiunque. E’ importante scegliere l’attività più adatta sulla base del proprio allenamento, delle condizioni fisiche e dell’età senza naturalmente rinunciare al piacere e al divertimento. L’estate è sicuramente un buon momento per sperimentare nuove discipline, meglio se all’aria aperta o in acqua;
Iniziare per gradi: soprattutto se lo si fa in maniera occasionale, è fondamentale iniziare l’allenamento gradualmente evitando di sottoporre subito il corpo a sforzi eccessivi. La durata e l’intensità potrà essere aumentata per gradi man mano che ci si sentirà più allenati;
Riscaldamento e stretching: qualsiasi sia l’attività fisica che si sceglie di praticare è importante fare alcuni esercizi di riscaldamento per ridurre il rischio di infortuni come contratture e stiramento muscolari. Inoltre, al termine dell’allenamento, è consigliato dedicare circa 10/15 minuti ad esercizi di allungamento muscolare. Lo stretching non sembra ridurre il rischio di infortuni, ma mantenere una certa mobilità è importate per la salute, il benessere e la performance;
Alimentazione varia ed equilibrata: fondamentale è seguire una dieta varia ed equilibrata in grado di fornire i macro nutrienti essenziali al lavoro muscolare come carboidrati, proteine e grassi, ma anche i micronutrienti come minerali e vitamine;
Acqua quanto necessario: altro aspetto da non trascurare è l’apporto idrico. In genere si consigliano almeno due litri durante la giornata ma questa quantità può variare in base alla temperatura ed umidità e quindi alle perdite. È fondamentale anche idratarsi durante le attività di lunga durata;
L’integrazione sportiva: nel caso di attività intensa può essere opportuno optare per l’uso di integratori sportivi che facilitano, ad esempio, l’assunzione di aminoacidi ma anche quella di sali minerali;
L’abbigliamento più adatto: in estate, considerata la sudorazione abbondante, è consigliabile indossare abiti leggeri e freschi, meglio se in fibra naturale, che consentano una adeguata traspirazione. Se si sta all’aria aperta è opportuno anche proteggere la testa dal sole con un cappello o una semplice bandana. Il benessere è il risultato di una serie di condizioni, fisiche e psicologiche, che ci consentono di affrontare al meglio la vita di ogni giorno. Anche grazie all’attività fisica costante e a una corretta integrazione alimentare il nostro organismo riesce ad espletare al meglio le proprie funzioni.
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Fonte: askanews.it